L’implantologia dentale con poco osso o senza osso esistono alternative chirurgiche valide?
Oggi cercheremo di scrivere un breve articolo che possa offrire l’opportunità per i tanti pazienti che ricercano in rete, di capire più nel dettaglio le varie scelte che si compiono in base alla tipologia di riassorbimento osseo del mascellare superiore.
Partiamo dal concetto, che tutti chi prima chi puoi, perdono i denti molari, questo risulta fisiologico e la maggior parte delle persone quando perde per primi gli elementi molari, iniziano a poco a poco a masticare esclusivamente con i denti frontali residui nel mascellare superiore.
Dicevamo, che generalmente i primi denti a cadere sono i molari, che nel corso della nostra vita, per varie ragioni, vengono a mancare e tante persone, non dando la dovuta importanza alla masticazione evita di reinserire immediatamente gli elementi dentali, che nel corso del tempo via via, dondolano poi cadono. Un comportamento, simile reca danni molto importanti, non ci si rende conto, ma la mancanza dei denti molari sposta tutta la masticazione sui denti frontali residui, questa tipologia di masticazione errata, perché’ i denti frontali servono per tagliare i molari per masticare, dicevamo che questa masticazione errata, crea problemi, di masticazione, digeribilità, la mancanza dei denti nelle zone posteriore dell’osso mascellare, crea rapidamente un riassorbimento osseo, che cambia man mano la fisionomia del viso, restringendosi sempre di più man mano che l’osso alveolare posteriore del mascellare si ritira.
Quando il paziente comprende bene il danno, che sotto i propri occhi via via nel tempo si è lasciato procurare?
Se ne accorge quando in prossimità della caduta anche degli elementi dentali frontali, dovendosi fare qualche calcolo di masticazione da qui’ nel futuro, comprende benissimo, che se non inverte la rotta piano piano perderà tutti i denti, non potendo più masticare e di conseguenza nutrirsi.
A questo punto prenotando una visita in un qualsiasi centro odontoiatrico in Italia, il paziente sarà sottoposto a panoramica e tac e visitato da un medico implantologo.
Durante la visita il paziente viene a conoscenza della sua situazione di salute ossea, in questo momento comprende, che l’osso del suo mascellare non è più lì, quando possedeva tutti i denti molari, il paziente poteva contare su di un osso grane e robusto, ma con la caduta di tutti gli elementi molari posteriori del mascellare superiore, questo osso oggi non esiste più.
Ma perché è così importante la qualità e la quantità dell’osso nel mascellare superiore, se non si possiedono più i denti per masticare?
Il problema sorge proprio qui’, in effetto forse se il paziente fosse stato informato, che forse un giorno, sarebbe stato obbligato a sottoporsi ad intervento di implantologia dentale attraverso l’inserimento degli impianti dentali, forse, se avrebbe avuto più cura, forse ad ogni caduta di elemento dentale, sarebbe seguito un impianto dentale, ma questo purtroppo non lo sapremo mai, il problema per questa tipologia di pazienti è qui’ ed ora.
Come dicevamo il problema si manifesta oggi quando il paziente desiderosa o obbligato ad inserire gli impianti dentali, comprende che mettere gli impianti dentali, non è solo un problema di volontà, ma devono essere presenti, altre condizioni, per esempio una buona qualità e quantità di osso, per accogliere la grandezza e la lunghezza degli impianti dentali, se questa altezza non sussiste, se la quantità purtroppo manca, anche l’inserimento degli impianti dentali rimane un sogno.
Cosa si fa a questo punto?
Il paziente in una sola seduta è giunto a conoscenza, che oltre ad avere perso i propri elementi dentali nel corso del tempo ha contribuito a perdere anche l’osso che li sorreggeva. Ora capisce e comprende, che quell’osso sarebbe oggi servito per sostenere attraverso l’inserimento degli impianti dentali una protesi dentale fissa, per la sua futura masticazione.
A usto punto la fatidica domanda, allora dottore cosa si fa?
E il dottore, gli spiega, che nelle condizioni attuali di severa atrofia posteriore del mascellare superiore è praticamente impossibile inserire gli impianti dentali, per avvitare una protesi fissa per la sua masticazione, a meno che esso non si sottoponga a tecniche chirurgiche, che servono per aumentare l’osso in quelle zone per poi inserire gli impianti dentali, che oggi purtroppo non possono essere inseriti.
Oppure sottoporsi a grandi rialzi del seno mascellare, attendere 12 mesi e poi vedere cosa succede, se l’osso ricresce bene si avvitano gli impianti per una protesi fissa, se l’osso non ricresce allora l’intervento è fallito.
E come vediamo qualsiasi tecnica chirurgica si intraprende purtroppo le garanzia di riuscita semplicemente non esistono.
Si potrebbe intraprendere tecniche chirurgiche che evitano le zone atrofiche con riassorbimento severo d’osso, sottoponendosi a tecniche di tutto su 4 oppure tutto su 6, oppure sottoponendosi ad intervento chirurgico invasivo dei 4 impianti zigomatici, che sfruttano appunto l’osso degli zigomi, perché quello alveolare posteriore del mascellare superiore non può’ essere sfruttato.
Se le cose sono in questa maniera all’ora quale alternative vere oggi esistono per risolvere definitivamente a regola d’arte questo gravoso problema di mancanza di osso alveolare posteriore del mascellare superiore?
Semplice l’alternativa agli innesti, ai rialzi, al tutto su 4/6 agli impianti zigomatici semplicemente la nostra tecnica proprietaria chirurgica del Galileus Cerclage Sinus®, che risolve definitivamente la mancanza di osso alveolare posteriore del mascellare in maniera fissa, definitiva, con una masticazione impeccabile con 14 denti su di un bellissimo circolare in ceramica realizzato appositamente a mano e su misura per la tecnica del Galileus Cerclage Sinus®, questa protesi, riabiliterà completamente il paziente, che nonostante l’atrofia e la mancanza di osso, otterrà un risultato altamente professionale, con la piena soddisfazione, sia del medico che del paziente.
La tecnica del Galileus Cerclage Sinus®, perché riesce a risolvere problematiche dentali, alle quali altre tecniche, non riescono a risolvere?
Semplice la conoscenza scientifica che sta alla base di questa tecnica è una conoscenza anatomica chirurgica, l’ideatore di questa tecnica chirurgica è un medico con 43 anni di esperienza, che negli ultimi 25 anni studiano sia in autonomia nelle università francesi attraverso lo studio anatomico dei crani dei cadaveri è giunto alla conclusione ed alla pratica che nelle zone posteriore del cranio altre l’osso alveolare del mascellare superiore esista un’ulteriore porzione di osso detto Pterigoideo/Palatino, osso basale osso che non si consuma nell’arco del tempo.
Inserendo impianti dentali speciali tramite la nostra tecnica del Galileus Cerclage Sinus®, riusciamo a realizzare i pilastri in queste zone posteriori atrofiche, per sostenere una protesi dentale fissa durante le fasi future della masticazione, in zona frontale, si continua inserendo ulteriori impianti speciali, come i nasali i sub nasali, impianti a lama e se nell’esecuzione dell’intervento, si dovrebbe operare su di un paziente che oltre il riassorbimento osseo nella zona posteriore presenta, un osso sottile, acco che interverremmo con ulteriore tecnica chirurgica dello split crest, in tutti i modi possediamo, l’esperienza, la bravura e le competenze, per risolvere qualsiasi problematica implantologi-ca dovesse porsi in essere.
In tutti i casi il paziente che giunge presso il nostro centro specialistico di riabilitazioni gravi o gravissime di Padova risolverà la sua patologia dentale, con le migliori tecniche chirurgiche oggi a disposizione, infine otterrà dal punto di vista estetico, per noi particolarmente importante, la migliore soluzione funzionale estetica possibile.
Vi invito a visionare la nostra pagina dedicata agli interventi con tecnica chirurgica del Galileus Cerclage Sinus, tutti paziente che partono da gravi o gravissime atrofie con mancanza severa di osso alveolare nelle zone posteriori del mascellare superiore, visionate gli interventi ed i risultati.
A voi il giudizio, infine se è questo il risultato implanto-protesico che desiderate, evitate di continuare a cercare, se quello che qui’ vedete vi garba, vi soddisfa, chiamaci pure al 388 7527525 per prenotare una visita di persona senza impegno per valutare le tue condizioni e quale migliore tecnica chirurgica sarebbe per tè più indicata per risolvere definitivamente con denti fissi e funzionali la tua patologia, con un risultato e estetico assolutamente naturale.
Perchè la tecnica chirurgica del Galileus Cerclage Sinus® è la più idonea quando il paziente è privo di osso posteriore nel mascellare superiore?
La tecnica del Galileus Cerclage Sinus®, risulta oggi la migliore soluzione chirurgica possibile, perché a confronto di tutte le tecniche per risolvere le gravi atrofie posteriori del mascellare la tecnica chirurgica del Galileus Cerclage Sinus®, riesce a risolvere tutte le problematiche che tale atrofia presenta. Con questa soluzione non si dovrà più rinunciare a nulla, perché oltre la completa soluzione del caso clinico ed il disagio, la Galileus Cerclage Sinus®, ti offre tutta una serie di vantaggi, che altre tecniche purtroppo non possono offrire, ma per motivi anatomici.
Tutte le tecniche sono valide, il problema è quale soluzione scegliere per se stessi, valutare i pro e i contro, nelle tecnica del Galileus Cerclage Sinus®, quando al paziente manca l’osso alveolare posteriore del mascellare superiore all’ora questa tecnica non toglie ma ti offre solo benefici, tra i quali:
- 1 Evitare innesti d’osso e grandi rialzi, a volte anche interventi con i 4 impianti zigomatici solo nella zona frontale del mascellare.
- 2 Una stabilità primaria, estremamente performante, con distribuzione dei carichi masticatori, sia sugli impianti frontali e sia su quelli posteriori
- 3 Un comfort estremamente efficiente ed efficace durante la masticazione e a riposo
- 4 Una protesi fissa circolare realizzata su misura in ceramica con 14 denti senza falsa gengiva indipendentemente dalla mancanza di osso (Visita medica opinione del medico)
- 5 Un estetica finale estremamente appagante e naturale, spesso non raggiunta neanche da pazienti con osso.